Passa ai contenuti principali

Le nuove albe.



"Di che cosa ti sei così tanto innamorato?"

"Eri un piccolo cielo in quel momento, vedevo nelle Tue ombre una luce che poteva schiarire i miei lati bui"

"Allora perché te ne sei andato? Dove sono finite quelle nuvole che dipingevano i nostri sogni?"

"Ero qua, mi sono solo spostato, dovevo vedere oltre quello che mi hai permesso di vedere per poter capire ciò che sei. Se so cosa non sei, capirò meglio che cosa rappresenti per me. Il verbo non è universale, ha mille interpretazioni."

"Allora quando dici che mi ami, che cosa significa?"

"Qualcosa di diverso da quello che intendi Tu, ma allo stesso modo significa lo stesso che tutti gli esseri umani intendono."

"Non capisco.."

"Allora non mi ami."

Intanto alle spalle il cielo si piegava al dominio di un sole che lento chiedeva di potersi ormai riposare, piccoli frammenti di ceneri danzavano sul rosso del cielo che si scuriva, così come inevitabilmente, si scuriva anche il suo sguardo al pensiero che oltre quella notte nessuna alba sarebbe stata più poi così promettente come le albe fino a quel giorno aveva visto nascere. La scoperta di una verità così amara, ha lavato via ogni dolce ricordo di quelle piccole menzogne ripromesse a se stesso. Ha forse sbagliato o no, nel camminare lungo quel percorso poco chiaro, ma di certo quel cammino lo ha portato alla luce di nuovi attimi o di orizzonti meglio definiti. Ora entrambi stavano. Stavano come due alberi che lenti ammirano il sorgere della notte, impazienti di luce nuova. Nulla è cambiato, al mondo nulla cambia, cambiamo noi, alberi e umani, animali e angeli. Talvolta, son difficili da capire tutte queste sfaccettature, ma la crudeltà dell'ignoranza, porta sofferenza, la chiara consapevolezza, rischiara anche gli angoli più tenebrosi di ciò che solamente così ci appare. Se non ci fosse luce, non ci sarebbero nemmeno i colori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Woda.

Ojcze Nasz.

Bancha — A smiley face.